Novegro 2008: il Galletto dove è finito?

Nel terzo fine settimana di novembre si è svolta la tradizionale Mostrascambio di Novegro.
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Quella che dapprima era una tendenza già da noi registrata a Imola, che ha trovato poi una mezza conferma a Cremona, Montichiari e Malpensa, diventa a Novegro una certezza: di Galletti in condizioni decenti di conservazione, ormai, se ne vedono un gran pochi nei mercatini ed anche a livello di ricambi, purtroppo, il piatto sembra continuare a piangere.
I pezzi di ricambio non si trovano e quando si trova qualcosa, che prezzi…
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Se tutto è alle stelle, al punto che risultava perfino difficile imbastire una trattativa col venditore, va detto che nel caso del nostro Galletto il fondo del barile sembra esser stato raschiato ormai da tempo: come detto, prezzi alti e materiale, francamente, scadente.
A Novegro c'erano alcuni Galletti, ma purtroppo nessuno in condizioni di conservazione tali da indurre un vero collezionista all'acquisto.

I pochi esemplari, un po' pasticciati e assemblati in qualche modo, erano per lo più dei 192 cc ad avviamento elettrico, talvolta in condizioni tali da sconsigliare pragmaticamente la spesa, considerati i costi del pesante restauro che necessitavano ed il valore finale del mezzo finito: il gioco non vale la candela!

A dire il vero, qualche piccola nota positiva c'è stata, ma si è trattato di lampi di luce nella piena oscurità; l'occhio allenato a riconoscere i pezzi, la conoscenza del settore e l'essere da tempo un riferimento tecnico consolidato nel restauro storico mi hanno permesso comunque di recuperare qualche pezzo di ricambio, a volte nemmeno esposto sui banchi, e anche qualche interessante accessorio degno di attenzione.
Va purtroppo detto che il "bottino" di questa edizione - costato non poco! - è stato comunque piuttosto scarno e finalizzato più che altro a soddisfare le richieste dei tanti amici collezionisti, lettori ormai affezionati di questo blog e che, data l'attuale situazione di "vacche magre" per la reperibilità dei pezzi, mi chiedono un concreto aiuto per completare con rigore storico le loro moto.

Il nostro magro ’bottino’, fatto di bauletti portaoggetti, una pompa originale, una sella per il passeggero del tipo molleggiato, un raro cruscotto del 160 Primo e Secondo Tipo, un faro originale del 1950 (Galletto Primo Tipo, cambio a mano), delle rare pedane posteriori per il passeggero e poche altre cose.

Abbiamo quindi portato a casa giusto qualche bauletto portaoggetti di foggia diversa (uno di questi lo abbiamo fotografato sul banco poco prima di trattarne l'acquisto - certo, le linee sono quelle squadrate che conosciamo, ma la sua indubbia praticità e comodità d'uso sono fuori discussione…) e pochi pezzi di ricambio, sempre importanti, non fosse altro che per la loro originalità.

Ormai sono passati i tempi in cui i venditori erano dei semplici rigattieri, cui poco o nulla interessava in materia di scooter mandelliani.
La calata dei tedeschi e dei compratori francesi anche a Novegro, un po' meno esigenti degli italiani nel settore del restauro storico delle moto italiane, sembra aver condizionato anche il mercato dei Galletti.
Ben ce ne accorgiamo anche nella gestione di questo blog: sono davvero tanti i contatti che registriamo, al pari delle richieste di informazioni e chiarimenti, che arrivano dall’estero, segno di un'attenzione crescente ma anche, dal livello delle domande, di una conoscenza poco profonda delle grandi tradizioni tecniche e storiche della Moto Guzzi.

Tornando a Novegro, lasciamo alle immagini pubblicate la sintesi di quanto di meglio abbiamo visto per il Galletto.
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Un 192 cc avviamento elettrico ad un migliaio di euro, senza documenti e parzialmente smontato.

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Un "onesto" Galletto 175 cc senza documenti e restaurato qualche anno fa a 1200 euro.

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Un Galletto 192cc a 800 euro… però col motore smontato!

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Non è gran cosa, ma nel marasma di decine di migliaia di visitatori e della grande quantità di fango presente ovunque, altro francamente non c’era.


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